mercoledì 3 giugno 2015

Libro del mese Aprile 2015 "Il passato è una bestia feroce"

Il passato è una bestia feroce,  è un thriller ad alto tasso di suspense, ricco di sorprese e colpi di scena e Polidoro ha lavorato a lungo per rifinire ogni particolare e mantenere sempre alto il ritmo di una vicenda che pur situata nel presente ha radici in un passato di circa trent’anni prima, radici che, come suggerisce anche il titolo, possono portare a rischi e pericoli.  Più di trent’anni or sono Monica Ferreri, una bambina di 12 anni, scompariva nel nulla, in modo misterioso, senza preavviso e senza lasciare traccia. Un caso irrisolto che ormai hanno dimenticato tutti. O quasi. Bruno Jordan conosceva quella bambina, era più o meno suo coetaneo, amico “speciale”, e anche lui sembra aver dimenticato la scomparsa: ora ha altro da penare, è un quaran-tenne in perpetua crisi, perso fra fidanzate che lo lasciano e un lavoro da cronista che lo espone ad avvertimenti e minacce dei criminali oggetto delle sue inchieste. Ma il passato, appunto, torna a mordere e lo fa sotto forma di una lettera scritta da Monica proprio a lui, la sera prima di sparire, una lettera che viene ritrovata solo ora. Una lettera che risveglia inquietudini e sospetti e permette a Bruno di abbandonare per un po’ la vita milanese che, fra redazione e casa, sembra soffocarlo sempre di più. Con l’aiuto di un maresciallo giovane e capace, Costanza Piras, Bruno tornerà nei luoghi d’infanzia per cercare di indagare su quanto accaduto tanti anni fa. E scoprirà che il passato è forse più pericoloso del presente e che forse era meglio non risvegliare certi ricordi… Il thriller non è un genere prettamente italiano, risulta quindi inevitabile approcciarsi ad un libro di questo tipo con una buona dose di scetticismo; la mia si è dileguata come neve al sole, nel corso della lettura. Massimo Polidoro, nel suo esordio come scrittore di thriller, dimostra di sapere il fatto suo; riesce infatti a dare vita ad un intreccio perfetto, dietro il quale si nasconde sicuramente un'accurata preparazione.
L'inizio è piuttosto tranquillo, scorrevole ma senza grandi svolte. Solo proseguendo nella lettura si comprende come l’autore stia in realtà disseminando indizi con maestria e gradualità, centellinando con sapienza i colpi di scena. Dalla metà in poi il ritmo si fa serrato, è quasi impossibile interrompere la lettura senza rimanere mentalmente soggiogati alla storia e ai suoi possibili sviluppi. La storia è fatta di tanti piccoli dettagli e sfumature curate, i personaggi sono psicologicamente reali, comuni ma non banali, definiti e tridimensionali. Bruno Jordan è un protagonista carismatico, in superficie un po' arrogante, in realtà profondamente umano. La sua inchiesta lo esporrà a molti pericoli, ma lui deciderà di non arrendersi, considerando la ricerca della verità come un debito verso quella ragazzina a cui era affezionato e di cui tutti sembrano essersi dimenticati. Si accorgerà ben presto che dissotterrare una vicenda ormai sepolta sarà come aprire un vaso di Pandora.
L'attenzione del lettore si sposterà, di volta in volta, da un possibile colpevole all'altro e l’autore è bravissimo a deviare i sospetti e a creare "falsi bersagli". L'ambientazione si rivelerà una dimensione perfetta per questo tipo di storia e la provincia lombarda prenderà vita sotto i nostri occhi. Così come lucidi e reali sono i ricordi di un'infanzia vissuta negli anni ottanta, quando ogni bambino desiderava una Saltafoss, l'estate si trascorreva all'aperto e la musica proveniente dai walkman accompagnava i pomeriggi afosi. Appare chiaro come l'autore si muova tra luoghi e tempi che conosce a menadito. L'epilogo mi ha letteralmente sconvolto, non mi sarei mai aspettato un finale di questo tipo e speriamo che l’autore non ci faccia attendere troppo per un suo nuovo libro.  A questo punto vi sarà chiaro: se amate il genere o desiderate cimentarvi in una lettura avvincente, non lasciatevi sfuggire Il passato è una bestia feroce
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Massimo Polidoro: Il passato è una bestia feroce ed. Piemme € 17.90 

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