
Ma il personaggio più riuscito del libro è il giornalista della Stampa, inviato dal direttore Frassati, Ernesto Ragazzoni, giornalista-poeta realmente esistito ( il titolo del libro riprende un passo di un suo componimento), raffinato intellettuale spesso sbronzo, vestito con una cravatta di carta e le pantofole ai piedi, fisicamente certo non un Marlowe (ma sotto il profilo alcolico non ha nulla da invidiare al collega americano). capace di ironia e sarcasmo nell’ingessato sistema poliziesco che dovrebbe badare alla sicurezza in teatro: invece, proprio al momento della fucilazione del pittore Mario Cavaradossi, l’acme della rappresentazione pucciniana, il tenore cade realmente colpito a morte. Caos in teatro, mentre si dà il via ad una indagine poliziesca tragicomica: durante gli interrogatori dei presenti, che Pellerey esegue con puntigliosa precisione piemontese, la vicenda si ingarbuglia e tutto sembra divenire il contrario di tutto. Tutte le ipotesi cadono di fronte ad uno scenario che si era già segretamente intessuto tra i vari personaggi, tutti testimoni bugiardi.
Malvaldi
è veramente bravo nel ricostruire dialoghi, battute, vizi,
abitudini, pregiudizi di un periodo storico italiano abbastanza
sconosciuto ai più, che qui viene ricostruito con la consueta
leggerezza che contraddistingue la sua scrittura.
Nel corso della narrazione avvengono cose divertenti, il furto del cadavere della vittima, la proposta di arrestare Giacomo Puccini in quanto anarchico, un duello alla pistola insolitamente a tre, finito in burletta, insomma Malvaldi si ripropone come un narratore raffinato, dal lessico ricercato ma con molte scivolate dialettali, pieno di fantasia, pur nel progetto di lavorare su una brano di storia politica e di farne una sua ironica rilettura, molto originale, nella quale le forze armate, gli omosessuali nascosti, le rivalità artistiche, la lotta politica in una nazione da poco riunificata, il gusto per la musica e per la poesia si mescolano dando origine ad un “giallo”, che esce dai consueti canoni e che ne decreta l’immediato meritato successo.
Nel corso della narrazione avvengono cose divertenti, il furto del cadavere della vittima, la proposta di arrestare Giacomo Puccini in quanto anarchico, un duello alla pistola insolitamente a tre, finito in burletta, insomma Malvaldi si ripropone come un narratore raffinato, dal lessico ricercato ma con molte scivolate dialettali, pieno di fantasia, pur nel progetto di lavorare su una brano di storia politica e di farne una sua ironica rilettura, molto originale, nella quale le forze armate, gli omosessuali nascosti, le rivalità artistiche, la lotta politica in una nazione da poco riunificata, il gusto per la musica e per la poesia si mescolano dando origine ad un “giallo”, che esce dai consueti canoni e che ne decreta l’immediato meritato successo.
Marco
Malvaldi: Buchi nella sabbia ed.Sellerio
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