Applaudono
tutti. Anche Repetti, senza frenarsi. Il Generale gli piace, come
personaggio. Un perdente che sembra tornare a vincere, per illudere
lo spettatore. E con la sua sconfitta – ingiusta, crudele e
definitiva – renderà ancora più tragico l'epilogo.
Tito
Faraci, autore de La
vita in generale,
racconta una storia con un obiettivo ambizioso: è un romanzo che
pone un interrogativo grosso, che cos'è e dov'è la vita? Quella
vera, non quella in generale. Da questa domanda risulta una
narrazione architettata con maestria, dove emerge tutta l'esperienza
di uno dei più importanti sceneggiatori italiani di fumetti.
Il
romanzo ci immerge da subito in una nebulosa di personaggi,
situazioni e tempi che paiono non combaciare, non incastrarsi, ma è
solo un'operazione necessaria per completare il gioco che ci propone
la vita in generale. Per ultimare un grande puzzle la prima semplice
operazione è rovesciare tutti i pezzi e averli tutti davanti. Solo
poi questi troveranno l'incastro perfetto nella costruzione del
quadro finale con gli ultimi tasselli che vanno a riempire i vuoti
lasciati nel corso degli eventi dando compiutezza, bellezza e
sostanza a tutto quello raccolto fino a quel momento. La ricerca di
sostanza, di corpo è uno dei fili conduttori de La
vita in generale,
i personaggi si muovono in un contesto urbano polveroso, affatto
nitido, ricco di fantasmi presenti e passati. Ogni personaggio ha i
suoi scheletri, spesso guardandosi allo specchio quello che vedono
sono fantasmi, ombre di loro stessi, personaggi che hanno avuto un
corpo e che ora sono rimasti ombre, ombre che si riconoscono tra di
loro ma pur sempre ombre. Faraci
in una commistione di passato e presente, svela quello che è la
vita in generale, una continua perdita di ciò che si ha e che si è
e che subito si trasforma in una
volta sono stato, una volta avevo. In
maniera comica e tragica la vita in generale ci mostra quanto labile
è questo confine, quello tra l'adesso e l'imminente futuro che può
essere così differente e inaspettato. La
vita in generale può essere in definitiva un viaggio, un viaggio
nella semplicità quotidiana così complessa, un viaggio che i
personaggi decidono di affrontare davvero, andando in profondità nel
tentativo di spazzare via la polvere, ritrovare splendore o almeno
capire dove sia finito e perché. Un viaggio corale di vite diverse,
ma così simili nella disperata e avvincente ricerca di un luogo che
altalena tra paradiso e inferno. Un viaggio che poi stancamente si
adagia in un purgatorio che accontenta un po' tutti e allora, ma solo
dopo aver compiuto il viaggio, alla domanda "Come va la vita in
generale?" si può anche rispondere "Bene".
Tito Faraci: La vita in generale ed. Feltrinelli € 15.00
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